Un nuovo pianeta extrasolare scoperto da un network internazionale di ricerca

Nasce da una grande collaborazione di ricerca internazionale la scoperta di un nuovo pianeta extrasolare di grandi dimensioni, denominato KPS-1b, a cui ha contribuito anche l’Ateneo senese.

Poco più grande di Giove (1.03 raggi gioviani), poco più massiccio (1.09 masse gioviane), orbita vicinissimo a una nana arancione, una stella poco più piccola del nostro Sole (0.91 raggi solari), poco meno massiccia (0.89 masse solari) e poco più fredda (5200° Kelvin, di tipo spettrale K1).

La scoperta e lo studio del nuovo pianeta ha coinvolto osservatori e astronomi in Belgio, USA, Russia, Regno Unito, Francia, Olanda, Portogallo, Turchia, Lituania, Canada e Italia.

L’Università di Siena ha partecipato con il suo Osservatorio astronomico, diretto da Alessandro Marchini, unico italiano e il più piccolo del network.

Partner della scoperta sono lo Space sciences, Technologies and Astrophysics Research (STAR) Institute dell’Università di Liege, capofila del lavoro di ricerca, l’Acton Sky Portal (Private Observatory) negli Stati Uniti, il Central Astronomical Observatory at Pulkovo of Russian Academy of Sciences a San Pietroburgo, lo Special Astrophysical Observatory della Russian Academy of Sciences, la Ural Federal University, l’Astrophysics Group del Cavendish Laboratory di Cambridge, l’Institut d’Astrophysique de Paris, l’Observatoire de Haute-Provence e il Laboratoire d’Astrophysique de Marseille dell’ Università d’Aix-Marseille, il Leiden Observatory dell’Università di Leiden, l’Instituto de Astrofısica e Ciencias do Espaḉo dell’Università di Porto, il  Department of Astronomy and Space Science dell’Università di Ankara, l’Institute of Theoretical Physics and Astronomy dell’Università di Vilnius, il Baronnies Provenḉales Observatory di Moydans, il Physics and Engineering Physics Department dell’Università di Saskatchewan e la Irkutsk State University.

Le osservazioni effettuate dal telescopio dell’Ateneo senese, risalenti al 2015-2016, hanno contribuito a determinare i parametri ricavabili dall’analisi della luminosità della stella durante il transito del suo pianeta. Attraverso la fotometria è stato infatti possibile misurare la dimensione del pianeta, il suo periodo orbitale, di 1.7 giorni, e la distanza del pianeta dalla stella madre, pari a 0.03 Unità Astronomiche (circa 4 milioni di km). Si tratta quindi di un pianeta gigantesco e incandescente il cui anno ha una durata di appena 41 ore.

La scoperta è oggetto di un articolo scientifico che è stato accettato per la pubblicazione sulla rivista “Publications of the Astronomical Society of Pacific”.

 

S.L.

24 aprile 2018